NOTE.

[I] STORIA DEL GENERE UMANO

(1) Erodoto, lib. 5, cap. 4. Strabone, lib. 11, edit. Casaub. p. 519‹.› Mela, lib. 2, cap. 2. Antologia greca, ed. H. Steph. p. 16. Coricio sofista, Orat. fun. in Procop. gaz. cap. 35, ap. Fabric. Bibl. Graec. ed. vet. vol. 8, p. 859.

 

[II] DIALOGO D’ERCOLE E DI ATLANTE

(2) Con tutto che Atlante il più delle volte sia detto sostenere il cielo, vedesi nondimeno nel primo libro dell’Odissea, vers. 52 e seguenti, e nel Prometeo d’Eschilo, v. 347 e seguenti, che dagli antichi si fingeva eziando che egli sostenesse la terra.

(3) Plinio, lib. 7, cap. 52. Diogene Laerzio, lib. 1, segm. 109. Apollonio, Hist. Commentit. cap. 1. Varrone, de Ling. lat. lib. 7. Plutarco, an seni gerenda sit respub. opp. ed. Francof. 1620, tom. 2, p. 784. Tertulliano, de Anima cap. 44. Pausania, lib. I, cap. 10, ed. Kuhn, pag. 35. Appendice vaticana dei Proverbi, centur. 3, proverb. 97. Suida, voc. Ἐπιμενίδες. Luciano, Timon. opp. ed. Amstel. 1687, tom.1, p. 69.

(4) Apollonio, Hist. commentit. cap. 3. Plinio, lib. 7, cap. 52. Tertulliano, de Anima cap. 44. Luciano, Encom. Musc. opp. tom. 2, p. 376. Origene, contra Cels. lib. 3, cap. 32.

 

[III] DIALOGO DELLA MODA E DELLA MORTE

(5) - In proposito di quest'uso, il quale è comune a molti popoli barbari, di trasfigurare a forza le teste; è notabile un luogo d'Ippocrate, de Aere, Aquis et Locis, opp. ed. Mercurial. class. I, p. 29, sopra una nazione del Ponto, detta dei Macrocefali, cioè Testelunghe; i quali ebbero per usanza di costringere le teste dei bambini in maniera, che elle riuscissero più lunghe che si potesse: e trascurata poi questa pratica, nondimeno i loro bambini nascevano colla testa lunga: perché, dice Ippocrate, così erano i genitori.

 

[IV] PROPOSTA DI PREMI FATTA DALL’ACCADEMIA DEI SILLOGRAFI

(6) – Vedi il Vert-vert del Gresset.

 

[XIV] DIALOGO DI FEDERICO RUYSCH E DELLE SUE MUMMIE

(39)  Vedi, tra gli altri, circa queste famose mummie, che in linguaggio scientifico si direbbero preparazioni anatomiche, il Fontenelle, Eloge de mons. Ruysch.

(40) Lo studio del Ruysch fu visitato due volte dallo Czar Pietro primo: il quale poi, comperato, lo fece condurre a Pietroburgo.

(41) Il mezzo usato dal Ruysch a conservare i cadaveri, furono le iniezioni di una certa materia composta da esso, la quale faceva effetti maravigliosi.

(42) De Senect. cap. 7.

 

[XVIII] CANTICO DEL GALLO SILVESTRE

 (54) Vedi, tra gli altri, il Buxtorf, Lexic. Caldaic. Talmud. et Rabbin. col. 2653 et seq.

 (55) Come un buon numero di Gentili e di Cristiani antichi, molti anco degli Ebrei (tra’ quali Filone di Alessandria, e il rabbino Mosè Maimonide) furono di opinione che il sole, e similmente i pianeti e le stelle, avessero anima e vita. Veggasi il Gassendi, Physic. sect. 2, lib. 2, cap. 5; e il Petau, Theologic. dogm. de sex dier. opific. lib. I, cap. 12, § 5 et seqq.

 (56) Questa è conclusione poetica, non filosofica. Parlando filosoficamente, l’esistenza, che mai non è cominciata, non avrà mai fine.

 

 

 

 

© 06-05/2010—> 08.08.2012